© 2017 Nello Scavo
-7ecz1y.jpeg
Nello Scavo è inviato speciale di "Avvenire". Dopo gli esordi a Catania per “La Sicilia” e le collaborazioni con alcune testate nazionali, dal 2001 è giornalista del quotidiano di ispirazione cattolica. Reporter internazionale, cronista giudiziario, corrispondente di guerra, collabora con diverse testate estere. Le sue inchieste sono state rilanciate dalle principali testate del mondo, fra cui The New York Times, The Washington Post, The Independent, The Guardian, Le Monde, Huffington Post, La Croix, Bbc, Cnn, Clarin, La Nacion, El Pais, El Mundo e altri.
Negli anni, ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone «calde» del mondo come la ex-Jugoslavia, la Cambogia e il Sudest asiatico, i paesi dell’ex Urss, l'America Latina, le frontiere più ostili in Turchia, Siria, la Rotta Balcanica, il Corno d'Africa e il Maghreb.
Nel settembre 2017 è riuscito a introdursi in una prigione clandestina degli scafisti libici, raccontando in presa diretta quali siano le condizioni dei migranti intrappolati. Nel 2016, dopo avere percorso e raccontato per oltre un anno la rotta terrestre dei Balcani, insieme a carovane di profughi, è stato in Siria scoprendo le catacombe dove sono tornati a vivere i cristiani sotto i bombardamenti. Nel 2011 è stato tra i primi al mondo a entrare insieme a Cnn, Reuters e New York Times nella città di Mogadisho, mentre la capitale somala veniva devastata da una nuova ondata di combattimenti.
Negli ultimi anni è stato tra i giornalisti internazionali a trascorrere più tempo sulle navi di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. E nel gennaio 2019 è stato il primo giornalista a salire a bordo della nave Sea Watch 3 che per tre settimana è stata bloccata in mare dopo avere soccorso, conla Sea Eye, 49 migranti a cui non era stato permesso di sbarcare. Nel 2019 ha svelato il negoziato tra autorità italiane e trafficanti di petrolio, armi ed esseri umani in Libia. A causa delle ripercussioni internazionali di quella inchiesta è stato posto sotto tutela.
Tra gli altri, ha scritto “La Lista di Bergoglio” (Emi, 16 lingue - 60 Paesi) “I sommersi e i salvati di Bergoglio” (Piemme-Mondadori, 2014), “Luigi Ciotti, un pretre contre la mafia” (Bayard, Francia). “I nemici di Francesco” (Piemme-Mondadori, tradotto in oltre 20 Paesi). "Perseguitati" (Piemme - Mondadori, in via di traduzione per l'estero). "Bergoglio e i libri di Esther. L'amicizia tra il futuro papa e la rivoluzionaria desaparecida" (Città Nuova, 2017). "Fake Pope. Le false notizie su Papa Francesco" scritto con Roberto Beretta (San Paolo, 2018). L'ultimo libro è "Pescatori di uomini", scritto con don Mattia Ferrari (Garzanti, 2020) in corso di traduzione all'estero.
 
 
 
Principali riconoscimenti: 
 
 

 

Premio CIDU per i Diritti Umani - Ministero degli Esteri
2020. "Per la categoria dedicata al tema della libertà di stampa e di informazione, il Premio è stato attribuito al Dott. Nello Scavo, alla luce del suo impegno giornalistico in tema di diritti umani, con particolare riferimento alle questioni della marginalità e dello sfruttamento dell’immigrazione, e del suo giornalismo d’inchiesta sul traffico degli esseri umani, sulle rotte degli scafisti e il loro profilo criminale. Per questa prima edizione, l’evento di premiazione si svolgerà il 10 dicembre, in coincidenza con le celebrazioni della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Uomo". 

 

 
 
Il Premiolino 
2020. La Cerimonia di premiazione dei vincitori de Il Premiolino e la lettura delle motivazioni della 60° edizione si sono svolte il 13 settembre 2021.
"Nello Scavo (Avvenire). Dal raccontare le storie delle persone che papa Bergoglio ha salvato durante la dittatura argentina alla denuncia delle atrocità commesse nei campi profughi, Nello Scavo è l’inviato speciale che sa coniugare la precisione del cronista e il cuore dell’essere umano. Ovvero l’Abc del mestiere antico che amiamo. E che non può essere fatto senza consumare le scarpe, come lui fa sin da ragazzo".
 
 
 
 
Premio Colomba d'oro per la Pace
2020. "Nello Scavo è autore di clamorose inchieste, tra cui quella sulla trattativa Italia-Libia in materia di immigrazione che ha coinvolto anche trafficanti di esseri umani. Nel 2017 si è introdotto in una prigione clandestina degli scafisti raccontando le condizioni di sopravvivenza nei così detti “lager libici”. Nel 2019 poi è stato il primo giornalista a salire a bordo della Sea Watch 3 ferma in mare per tre settimane prima di avere il via libera allo sbarco dei 49 migranti a bordo. Nello stesso anno ha svelato il negoziato tra autorità italiane e trafficanti di petrolio, armi ed esseri umani in Libia. A causa delle ripercussioni internazionali di quella inchiesta e delle minacce ricevute da un trafficante è stato posto sotto tutela. È stato minacciato e insultato il primo ottobre scorso all’uscita dal tribunale alla Valletta a Malta, dopo aver partecipato come parte offesa al processo penale nei confronti del collaboratore dell’ex premier Muscat, Neville Gafà, che lo aveva minacciato su Twitter a giugno.

La Colomba d’oro a Nello Scavo vuole riconoscere l’impegno e il coraggio di un professionista che ci permette di guardare, con una partecipazione speciale, alle ingiustizie e ai soprusi che si consumano nel Mediterraneo. Le sue inchieste sono la testimonianza professionale e umana del contributo che un giornalismo libero e responsabile può offrire per la costruzione di un futuro di giustizia sociale e di tutela dei diritti dei più deboli".

 

 
"Testimone del Pemio Roberto Morrione"
2020. "Testimone del Premio Roberto Morrione è un giornalista capace di illuminare gli angoli bui della cronaca senza mai abbandonare la passione per la verità.

L’inviato speciale del quotidiano Avvenire e scrittore Nello Scavo riceve questo nuovo riconoscimento dell’associazione Amici di Roberto Morrione perchè continua a raccontare con coraggio e spirito di verità la terribile avventura dei migranti nel Mediterraneo; perchè mette in luce senza paura, nonostante le minacce, le responsabilità delle istituzioni, in ogni Paese; perchè ha contribuito a far emergere le contraddizioni di uno dei fenomeni più drammatici e terribili del nostro tempo".

 


Premio Internazionale "Marco Luchetta"

2020. "Per la stampa italiana il Premio Luchetta va al giornalista Nello Scavo di Avvenire, che ha raccontato la storia del bimbo ivoriano Simba, sopravvissuto ai campi libici, soccorso dalla nave Mare Jonio di Mediterranea nell’agosto 2019 e quindi approdato a Torino insieme alla madre. Simba, un soprannome dato quasi a infondere coraggio a un bimbo di pochi mesi, per trasformarlo in un “leoncino” capace di superare traversie di ogni genere fino a poter finalmente ripartire con una nuova vita, a Torino. Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire, è stato tra i giornalisti internazionali che hanno trascorso più tempo sulle navi di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, dallo scorso ottobre vive sotto scorta per l’inchiesta sul trafficante Bija ed è tuttora vittima di minacce per le inchieste che coinvolgono Malta in merito al traffico dei migranti. I suoi reportage sono stati rilanciati dalle principali testate, come The New York Times, The Washington Post, The Independent, The Guardian, Le Monde, Huffington Post, Bbc, Cnn, Clarin, La Nacion, El Pais, El Mundo e molti altri".
 
 

Premio "Mario Francese"

2020. "Cronista scrupoloso, reporter di guerra, testimone attento di uno dei drammi umani più laceranti, Nello Scavo ha svelato gli interessi criminali dei grandi trafficanti di uomini nel Mediterraneo. Nei suoi articoli pubblicati dal giornale «Avvenire» ha documentato le brutali condizioni umane in cui sono costretti a vivere, e non sempre a sopravvivere, migliaia di disperati nei campi di detenzione libici prima di essere avviati a traversate che spesso si concludono tragicamente. Con le sue inchieste Scavo ha alzato il velo sui segreti imbarazzanti dei trafficanti, di cui ha mostrato perfino i volti, e sui loro rapporti con la Guardia costiera e i centri di governo della Libia. Per questo modello di giornalismo, espressione di un impegno civile sostenuto dalla forza dell’autonomia professionale, Scavo è stato posto sotto la tutela dello Stato. Per questo la commissione ha deciso di assegnargli il premio giornalistico Mario Francese.

Scavo è riuscito a svelare la presenza del trafficante di esseri umani Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto come Bija, all’incontro di Mineo in Sicilia nel 2017 tra autorità italiane e libiche, per arrivare ad un accordo e bloccare le partenze di profughi".

 

 

Premio "Giuseppe Fava"

2020. “Per aver indagato e raccontato il traffico di esseri umani dalla Libia e i silenzi che lo coprono. Per averci ricordato, ognuno con il proprio lavoro, che la verità si avvicina se nessun giornalista viene lasciato solo”.

 

 

Premio “Emilio Rossi”

2019. Promosso dal Dicastero Vaticano per la Comunicazione, dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana e dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti.

Il premio è stato consegnato da padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”. Motivazione: “Per avere spinto la sua ricerca nel distinguere tra verità e menzogna, anche percorrendo le periferie del mondo reale, e aver dimostrato quanto spesso la menzogna è al servizio del potere e della sopraffazione”.

 

 

Premio CILD (Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili)

2019. Motivazione: “Nello Scavo è uno di quei giornalisti che, nel corso degli ultimi anni, ha saputo raccontare il fenomeno delle migrazioni senza mai scivolare sul terreno delle semplificazioni, cercando di andare al fondo di quello che è un tema complesso che interessa milioni di persone che attraverso il Mediterraneo o le rotte continentali provano a raggiungere l’Europa. Attraverso i suoi articoli pubblicati sul quotidiano “Avvenire” ha restituito proprio questa complessità, svelando anche gli interessi criminali che si nascondono dietro il traffico dei migranti e i rapporti tra trafficanti forze governative libiche che si ripercuotono sulla guardia costiera e i centri del paese nordafricano. Per queste sue inchieste oggi Nello Scavo è stato posto sotto la protezione dello Stato”.

 

 

Premio per la Libertà d’Informazione 

2018. Assegnato da Articolo 21, Federazione Nazionale della Stampa, Ordine dei giornalisti.

"Per il racconto appassionato del dramma dei migranti, portato avanti con corrispondenze e reportage in cui, da inviato di razza, ha saputo intrecciare l'analisi razionale degli scenari internazionali a una forte empatia per gli ultimi"

 

 

 
 
Alcune citazioni:
 
The New York Times
«Bergoglio salvò molte persone perseguitate dalla giunta argentina. Da Nello Scavo un’indagine convincente».
 
The Washington Post
«I critici hanno sostenuto che il silenzio pubblico di Bergoglio di fronte alla repressione lo ha reso complice.  Scavo ha dimostrato che invece quel silenzio gli ha permesso di salvare più persone».
 
New York Post
«Scavo ha dimostrato che gli sforzi del futuro papa all’epoca della dittatura sono stati a dir poco eroici».
 
Associated Press
«Le impressionanti testimonianze dei sopravvissuti ora sono difficili da negare».
 
The Independent
«Nello Scavo svela il potente blocco di potere internazionale che cospira contro il papa argentino».
 
The Telegraph
«Nello Scavo denuncia chi sta preparando "bocconi avvelenati" per  Papa Francesco»
 
Agence France Presse
«L'opera del giornalista italiano Nello Scavo è una inchiesta minuzionsa».
 
Le Monde
«L'indagine di Nello Scavo toglie i dubbi circa l'atteggiamento del Papa durante gli anni bui della dittatura argentina (1976-1983)».
 
La Croix
«Il giornalista italiano che ha scoperto la vera storia del Papa».
 
Huffington Post (Usa)
«Ci sono voluti anni per avere la completa verità».
 
Clarin
«Il reporter che ha scoperto la storia segreta del papa».
 
El Tiempo
«La ricerca di Scavo rivela la rete segreta tessuta da Bergoglio».
 
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Il reporter riesce a raccogliere informazioni inedite e testimonianze tangibili».
 
Le Devoir
«L'indagine di Nello Scavo, in sostanza, dimostra che questo papa è l'onore del cattolicesimo».
 
Osservatore Romano
«Cronista di razza».
 
Andrea Tornielli. La Stampa - Vatican Insider
«Cronista vecchio stampo» che ha «capovolto in modo convincente e definitivo una "leggenda nera" contro il gesuita». «Di tutti i libri finora usciti su Jorge Mario Bergoglio, il gesuita, l'arcivescovo e il Papa, quello di Nello Scavo ("I sommersi e i salvati di Bergoglio", Piemme) è senza dubbio il migliore».
 
John Allen jr.   Cnn - Boston Globe - Crux
«Il giornalista italiano che ha riabilitato il passato di Bergoglio».

Marcelle Padovani.  Le Nouvelle Observateure
«Come dice Nello Scavo, autore de "I nemici di Francesco", ci sono monsignori che manovrano per indebolire l'immagine, il carisma e la forza di Francesco».
 
Vito Mancuso.  la Repubblica
«Che papa Francesco sia come minimo scomodo a una non piccola parte dei poteri politici, economici, finanziari e ovviamente ecclesiastici è un semplice dato di fatto, lo documenta bene un recentissimo libro di un giornalista di Avvenire, Nello Scavo».
 
L'Espresso
«Da Nello Scavo, un libro esplosivo».
 
Il Fatto Quotidiano
«Il reporter internazionale e cronista di Avvenire pubblica un libro in cui passa in rassegna tutti gli avversari, dichiarati e latenti, del Pontefice. Dal "falco" di Bush, Dick Cheney, a quanti osteggiano il nuovo corso all'interno delle mura leonine».
 
Luis Badilla.   Il Sismografo 
«Il libro "I nemici di Francesco", da un lato è inchiesta "chimicamente pura" e dall'altro è cronaca storica imprescindibile per chi non esaurisce le sue conoscenze nella scontata omologazione mediatica. Di quest'opera di Nello Scavo qualcuno potrebbe dire che è "buona lettura per pessimisti". Si potrebbe essere d'accordo se questo pessimista non è altro che un ottimista ben informato».
 
Stefano Lorenzetto.  Tipi italiani - Il Giornale
«Sulla base delle testimonianze inoppugnabili raccolte grazie alla sua pertinacia, Scavo ha dovuto concludere che Papa Francesco salvò in silenzio molte più vite di quelle che i suoi detrattori gli rinfacciano ingiustamente di non aver difeso».
 
Maurizio Chierici - Il Fatto Quotidiano
«E' bastato un giornalista curioso come Scavo perché ogni malignità si sciogliesse e la verità venisse a galla».